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Disturbi alimentari

 

Migliorarsi è giusto, ma attenzione all’immagine che creiamo di noi stessi

I disturbi alimentari sono ancora abbastanza difficili da riconoscere, e spesso la persona che ne soffre fa fatica ad ammettere di avere un problema. Un disturbo alimentare comporta in ogni caso (dal più grave al meno grave) un’alterazione ingannevole della propria immagine corporea che influisce negativamente sulla propria vita.

Quando ci si deve allarmare?

  • Quando ci si sottopone a digiuno per lunghi periodi;
  • Quando ci si impone importanti e ingiustificate restrizioni dell’alimentazione;
  • Quando si verificano crisi bulimiche, ovvero l’ingestione di una notevole quantità di cibo in breve tempo e la conseguente sensazione di perdita del controllo sulla propria volontà, o quando ci si auto induce il vomito;
  • Anche l’eccessiva e spropositata attività fisica finalizzata alla perdita di peso è un campanello di allarme che segnala un disturbo alimentare.



Focus


 

 

I disturbi alimentari: convinzioni errate sul cibo e volontà estrema di controllo

Anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata sono disturbi del comportamento alimentare caratterizzati da convinzioni alterate sul cibo, sul proprio peso, sulla forma del corpo che innescano meccanismi autoprescrittivi riguardanti il nutrimento. Spesso questi meccanismi sono accompagnati anche da un background di perfezionismo, di controllo estremo della realtà in cui si vive e da dinamiche familiari ambigue. Più spesso ai disturbi alimentari si associano anche isolamento sociale, bassa autostima e intolleranza alle emozioni. I disturbi alimentari possono essere trattati terapeuticamente attraverso un approccio cognitivo-comportamentale.